Con ordinanza del 25.01.2018 della Prima Sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione, che sia allega, è stata rimessa alle Sezioni Unite la questione di massima importanza, oggetto altresì di contrasto giurisprudenziale, riguardante la proponibilità dell’azione revocatoria nei confronti di un soggetto già fallito.
La Corte, partendo dalle ultime pronunce di legittimità che, a più riprese, hanno finito per negare la revocatoria nei confronti di un fallimento stante il principio della “cristallizzazione” della massa passiva alla data dell’apertura del concorso, così come stabilito dagli artt. 51 e 52 L.F. (in termini vedasi Cass. civ. sent. n. 10486/2011; Cass. civ. sent. n. 3672/2012), ha finito, poi, per richiamare altre e più risalenti pronunce che invece riconoscono la legittimità della prosecuzione di tale azione nei confronti di una procedura concorsuale, allorquando essa sia stata intrapresa prima della declaratoria di fallimento (il richiamo è a Cass. civ. sent. n. 2746/1963; Cass. civ. sent. n. 7583/1994; Cass. civ. sent. n. 7119/1998; Cass. civ. sent. n. 5272/2008; Cass. civ. sent. n. 6709/2009).
Da qui la rimessione alle Sezioni Unite per la risoluzione del contrasto giurisprudenziale venutosi a creare in seno alle Sezioni semplici.
