Il trust è assimilato dalla normativa tributaria a un ente non commerciale e, pertanto, è un soggetto passivo IRES. Le modalità di tassazione variano a seconda che si tratti di trust opaco o di trust trasparente. Nel primo caso, i beneficiari non sono identificati e il trust è assoggettato, sui redditi conseguiti, all’IRES ordinaria del 27,5%. Nel trust trasparente invece, i beneficiari sono dichiarati e quindi il reddito conseguito è imputato direttamente ad essi, con il conseguente gravame delle aliquote progressive IRPEF.
In tale contesto, possiamo analizzare come il trust possa essere utilizzato per ottimizzare la tassazione sulla distribuzione dei dividendi.
Si supponga che due soggetti abbiano costituito un trust, al quale poi conferiscano l’intero capitale di una S.r.l.. Essendo il trust un soggetto IRES, i dividendi distribuiti dalla società partecipata beneficeranno dell’esenzione IRES per il 95% del loro ammontare. Tuttavia, a seconda che il trust sia opaco o trasparente, si potranno verificare i seguenti scenari:
- Trust opaco: i dividendi percepiti dal trust, esenti da imposta per il 95% del loro ammontare, sono assoggettati ad IRES al 27,5%. Pertanto, il dividendo sconterà un’imposta complessiva pari all’1,375% (pari al 27,5% del 5%);
- Trust trasparente: i dividendi percepiti dal trust, esenti da imposta per il 95% del loro ammontare, sono assoggettati all’aliquota progressiva IRPEF applicabile ai beneficiari identificati.
Qualora poi il trust erogasse ai beneficiari i dividendi ricevuti, non vi sarebbe alcuna ulteriore tassazione in capo ad essi con un evidente beneficio fiscale.
E’ palese, quindi, il vantaggio fiscale ottenuto dal socio persona fisica che attribuisce le proprie partecipazioni societarie a un trust: i dividendi erogati dalla società a un trust opaco, scontano infatti un’imposta in via definitiva dell’1,375%, senza subire ulteriori prelievi in capo al beneficiario, mentre in un trust trasparente, supponendo che il beneficiario sia soggetto a un’aliquota IRPEF del 43%, il prelievo sarebbe pari al 2,15% (il 43% del 5%). Qualora invece il socio detenesse direttamente la partecipazione nella S.r.l., subirebbe un’imposizione sui dividendi pari al 21,38% (in caso di partecipazione qualificata e di aliquota IRPEF del 43%) o al 20% (in caso di partecipazione non qualificata), dividendi che hanno già scontato una precedente tassazione ai fini IRES.
avv. Jessica Cianciulli